Don Pino Puglisi dedicò la sua vita a combattere la mafia, non cercando di redimere i mafiosi, ma impedendo che i bambini venissero coinvolti nel mondo del crimine. Questi bambini, che riempivano le strade di Palermo, vedevano i mafiosi come autorità e uomini d’onore, diventando facili prede per i clan. Don Puglisi, nelle sue omelie, si rivolse spesso direttamente ai mafiosi, mostrando di non temere le minacce e le intimidazioni.
Grazie alle sue attività, Don Pino tolse dalla strada numerosi bambini e ragazzi destinati a un futuro di spaccio, rapine e vita criminale. Nel 1992 divenne direttore spirituale del seminario arcivescovile di Palermo e, pochi mesi dopo, inaugurò il centro Padre Nostro a Brancaccio, che ancora oggi è un punto di riferimento per il recupero dei minori.
Il 15 settembre 1993, giorno del suo compleanno, Don Pino Puglisi venne giustiziato davanti al portone di casa. Dopo essere sceso dalla sua auto, un uomo lo avvicinò e gli sparò alcuni colpi alla nuca. Le sue ultime parole prima di morire furono “Me lo aspettavo”, seguite da un tragico sorriso.
Don Pino Puglisi è diventato un simbolo di coraggio e dedizione, un esempio di come l’amore e la determinazione possano cambiare il destino di molti. La sua morte non ha fermato il suo lavoro; il centro Padre Nostro continua a operare, portando avanti la sua missione di salvare i bambini dalle grinfie della criminalità organizzata.