Il 7 marzo scorso, all’entrata di un supermercato, due uomini armati di fucili a canne mozze stavano per fare irruzione nel negozio con l’intento di rapinare. Roland, vestito con una felpa rossa, si trovava lì per caso. Capendo le intenzioni dei malviventi, non ha esitato ad agire. Si è scagliato contro uno dei rapinatori, afferrandolo da dietro. Ne è nata una colluttazione che, dopo alcuni momenti di tensione, ha portato il rapinatore a desistere, lasciare l’arma e darsi alla fuga, seguito dal suo complice.
Grazie all’intervento di Roland, i Carabinieri sono riusciti a risalire ai banditi, scoprendo che si trattava di rapinatori seriali che da tempo seminavano il panico nella zona. Oggi, i militari hanno richiesto un permesso di soggiorno straordinario per Roland per motivi di giustizia, riconoscendo il suo gesto eroico.
Il coraggio di Roland ricorda quello di Anatolji Karol, l’ucraino assassinato davanti alla figlia di 2 anni mentre tentava di sventare una rapina in un market del Napoletano. Roland ha dimostrato che, finché ci saranno persone pronte a sacrificare il proprio interesse per il bene comune, il sacrificio di Anatolji non sarà stato vano.
A quanti si chiedono “chi glielo ha fatto fare?”, il gesto di Roland risponde da solo. La sua azione dimostra che l’umanità e il coraggio possono prevalere sulle paure e sugli egoismi personali. Roland è un esempio di come una singola persona possa fare la differenza, mostrando che il coraggio e l’altruismo non conoscono confini.