Sono quasi le 20 di ieri a Fuorigrotta, una delle zone più trafficate della periferia occidentale di Napoli. Via Leopardi è affollata di auto parcheggiate e tra queste c’è una Panda apparentemente anonima, ma in realtà una vettura della Polizia. All’interno, due agenti in borghese sono appostati per un’operazione di strategica importanza contro l’estorsione, un flagello che colpisce negozi, attività e imprese locali, mettendo l’intera zona sotto scacco della camorra.
All’improvviso, il panico. L’appostamento viene scoperto, forse a causa di una soffiata. Alcuni malviventi circondano l’auto e la crivellano di colpi d’arma da fuoco. Segue un silenzio agghiacciante, interrotto solo dalla fuga dei malviventi. Uno dei due poliziotti, Nicola, viene colpito al collo e alla spalla. Subito trasportato in ospedale, le sue condizioni sono state definite gravi, con il rischio di paralisi o peggio.
Poche ore prima, nel quartiere Soccavo, confinante con Fuorigrotta, si era svolta una marcia contro il degrado e la camorra, segno di una comunità che cerca di resistere e combattere l’oppressione criminale. Nicola, ora in lotta per la vita, ha sempre combattuto ogni giorno per la legalità e la giustizia. Il suo coraggio è un esempio potente, che deve ispirare tutti noi a scegliere la strada dell’onestà senza scendere a compromessi.
Non permettiamo che la paura ci metta a tacere, perché il nostro silenzio sarebbe un rumore sempre più assordante. Nicola, non mollare. Abbiamo bisogno di persone come te, che lottano in nome della giustizia e della legalità.