Dall’esplosione dell’epidemia sono circa 28.000 i casi accertati di contagio, con oltre 11.000 morti. Questa ondata di morte e sofferenza è stata fermata dall’eroismo dei tanti operatori sanitari che si sono spesi senza anteporre la propria tutela personale a quella della salute di tutti. Di loro, 513 sono caduti durante questa estenuante battaglia, per il bene di tutti noi.
Qualche giorno fa, Stefano è stato nominato cavaliere della Repubblica dal presidente Mattarella. La sua premiazione è l’incoronamento simbolico di tutti quegli eroi silenziosi che sacrificano la propria esistenza sull’altare della comunità. La sua rinascita rappresenta la ricompensa più importante per tutti quei 513 “Angeli” della sanità che hanno perso la vita durante la loro missione di assistenza incondizionata.
Le loro storie sono frammenti di un vissuto che colmano, o tentano di farlo, quei vuoti endemici di una società che non ha più la fede per scommettere sugli altri, che non ha più il coraggio di interessarsi dell’altrove, che non ha più gli occhi per guardare oltre il proprio cortile sociale.
L’impegno di Stefano e il sacrificio di quanti non ce l’hanno fatta rappresentano l’essenza della forza, dell’impegno e della fiducia in qualcosa di tanto semplice quanto prezioso: la vita umana.
Grazie a tutti voi.