Il 24 gennaio 1979, le Brigate Rosse assassinarono a Genova Guido Rossa, operaio e sindacalista dell’Italsider. Quel giorno, la guerra totale dei terroristi oltrepassò ogni confine. Non più politici, magistrati, giornalisti e forze dell’ordine, ma un metalmeccanico divenne il bersaglio. Guido Rossa era colpevole, secondo i brigatisti, di aver denunciato Francesco Berardi, anch’egli operaio, per il suo supporto alle BR.
Come ogni mattina, alle 6:30, Guido Rossa usciva dalla sua casa di Via Ischia per recarsi in fabbrica. I brigatisti lo attendevano all’interno di un furgone parcheggiato dietro la sua Fiat 850. Quattro colpi esplosero, gambizzandolo. Rossa, con le ultime forze, riuscì a entrare nella sua auto per tentare la fuga, ma un altro brigatista spaccò il vetro della vettura e lo finì con due colpi al torace.
Finiva così la storia di un uomo rigoroso, coraggioso e coerente, che si batteva per i diritti dei lavoratori all’interno dello Stato democratico e rigettava la lotta armata in un contesto incandescente come quello degli Anni di Piombo. Guido Rossa è ricordato per il suo sacrificio in nome della giustizia sociale e dei diritti umani.
Le sue ultime parole, scritte in una lettera a un amico alpinista, tracciano il profilo di un uomo onesto, che ha dedicato la sua vita a realizzare il sogno di una società più equa:
“Ha ancora un senso raggiungere vette pulite e scintillanti dove, solo per un attimo, possiamo dimenticare di essere gli abitanti di questo mondo dove si muore di fame, dove ci sono le guerre e le ingiustizie? Ma probabilmente queste prediche le rivolgo a me stesso, perché anche se fin dall’età della ragione l’amore per la giustizia sociale e per i diritti dell’uomo sono stati in me il motivo dominante, sinora ho speso pochissimo delle mie forze per attuare qualcosa di buono in questo senso (…). Da ormai parecchi anni mi ritrovo sempre più spesso a predicare agli amici l’assoluta necessità di trovare un valido interesse nell’esistenza, qualcosa che si contrapponga a quello, quasi inutile, dell’andar sui sassi”.
Guido Rossa rappresenta un esempio luminoso di integrità e coraggio. Il suo sacrificio ha mostrato che anche in tempi bui, c’è chi è disposto a lottare per i valori di giustizia e dignità umana. La sua memoria vive come un faro per tutti coloro che credono in una società più giusta e solidale.