Salvatore D’Addario

il coraggio di un eroe nei Quartieri Spagnoli

Salvatore D’Addario era un agente della Polizia di Stato in servizio a Napoli. In una primavera calda del 1991, i Quartieri Spagnoli erano teatro di una guerra tra clan, con il sangue che scorreva lungo i vicoli. I boss locali davano ordine di uccidere chiunque fosse simpatizzante della cosca rivale, soprattutto i giovanissimi, destinati a diventare soldati di strada.

Il 31 marzo, Salvatore non era in servizio. Si concedeva una passeggiata con la moglie e i due figli. Entrati in un negozio di Porta Nolana, dalla strada si sentirono esplodere colpi di arma da fuoco. Senza esitazione, Salvatore si precipitò fuori. Vide un agguato in piena regola. Mettendo al sicuro i piccoli e la donna, rincorse i malviventi.

I killer erano tre, Salvatore era da solo. Aprirono il fuoco, colpendolo al braccio e alla gamba. Per assicurarsi la fuga, tornarono indietro con un furgone e investirono Salvatore, schiacciandolo contro un palo. Malgrado le gravissime ferite, Salvatore non si arrese. Da terra, con le ultime forze, riuscì a sparare contro gli uomini in fuga, rallentandoli e permettendo la loro cattura ad opera di una volante poco distante. Trasportato d’urgenza in ospedale, Salvatore morì il 4 aprile dopo giorni di agonia.

Oggi, a distanza di molti anni, è doveroso ricordare l’agente D’Addario: uomo coraggioso, poliziotto dal profondo senso del dovere, persona perbene. Il suo sacrificio e il suo coraggio non saranno dimenticati, un esempio di dedizione e valore in un contesto di violenza e criminalità.

Grazie, Salvatore, per il tuo sacrificio. La tua memoria vive nei cuori di chi riconosce il valore del tuo gesto e la tua dedizione alla giustizia.

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