Antonio Marino, originario di Puccianiello, in provincia di Caserta, era un giovane dal cuore puro e determinato. Cresciuto in un paese povero, dove molti ragazzi erano costretti a emigrare verso il “ricco Nord” in cerca di un futuro migliore, Antonio trovò una via diversa. Con un padre anziano, una madre malata e sette fratelli a carico, l’alternativa al compromesso con la criminalità non era un’opzione per lui. Su consiglio del fratello, Antonio fece domanda di arruolamento nel corpo della Pubblica Sicurezza.
Per Antonio, l’arruolamento fu la realizzazione di un sogno. Non solo poteva restare vicino alla sua famiglia, ma poteva anche servire lo Stato, un desiderio che lo animava profondamente. Dopo la formazione a Nettuno, Antonio fu trasferito ad Alessandria, una città che imparò ad amare. Tuttavia, tre mesi dopo arrivò il trasferimento a Milano, una città frenetica e costosa, dove il giovane poliziotto si trovò a mandare a casa gran parte del suo stipendio per sostenere la famiglia. Con uno stipendio di 90.000 lire al mese, Antonio mandava 50.000 lire a casa, specialmente in vista del matrimonio della sorella, per il quale contribuì con il corredo.
Erano anni difficili per l’Italia, segnati da tensioni e violenze politiche. Dopo la strage di piazza Fontana del 1969, la tensione era alle stelle. Il 12 aprile del 1973, Antonio faceva parte della seconda compagnia III Celere, incaricata di fronteggiare una manifestazione di protesta dell’estrema destra contro la “violenza rossa”. Durante la manifestazione, i militanti lanciarono bombe a mano contro la Polizia. Antonio, vigile e teso, notò che uno degli ordigni stava per raggiungere un collega. Con un atto di estremo coraggio, si immolò nella traiettoria della bomba, salvando il suo compagno ma perdendo la vita nell’esplosione.
Antonio Marino è ricordato oggi, 43 anni dopo, come un vero eroe. La sua dedizione alla famiglia, il suo impegno per lo Stato e il sacrificio della sua vita per salvare un collega sono un esempio di coraggio e altruismo.
Grazie, Antonio, per il tuo sacrificio e per l’eroismo dimostrato. La tua memoria vive nei cuori di chi riconosce il valore del tuo gesto.