Don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, è un uomo che ha dedicato la sua vita all’accoglienza di persone in condizione di grave disagio. Fondatore dell’agenzia giornalistica Redattore Sociale, un network digitale che si occupa di tematiche come volontariato e solidarietà, don Vinicio è una figura di spicco nel panorama dell’assistenza sociale italiana. Insieme a don Luigi Ciotti, ha fondato il Coordinamento delle Comunità di Accoglienza, è stato direttore della Caritas e presidente dell’Inrca (Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani).
Ieri, davanti al portone della sua chiesa di San Marco alla Paludi (Fermo), è stato fatto esplodere un ordigno. Quel portone, simbolo di speranza per molti, è sempre stato aperto a tutti. Questo gesto intimidatorio è un chiaro segnale di ritorsione per la sua incessante attività a favore dei più deboli, senza distinzione di razza o provenienza. In oltre cinquant’anni, don Vinicio ha accolto tossicodipendenti, giovani con disturbi mentali, pensionati, senzatetto, migranti e ragazzi “difficili”. La sua opera di solidarietà ha evidentemente disturbato chi opera nell’illegalità.
L’atto vile contro don Vinicio porta la firma dell’intimidazione mafiosa. Le sue parole, calme e risolute, mettono in luce la realtà di questa minaccia: “A volte, quando qualcuno fa del bene può creare fastidio a chi opera nel male. È un disturbo. Perché se un ambiente viene risanato, viene accudito, viene accompagnato, è evidente che chi agisce nell’ombra dell’illegalità, nella prostituzione, nello spaccio e nelle ruberie viene disturbato: perché gli si sottrae terreno. Si bonifica un territorio. Ma io non mi faccio certo intimorire: andiamo avanti, con più determinazione di prima”.
Don Vinicio non si lascia intimidire, continuando con più determinazione la sua missione. La sua forza d’animo e la sua dedizione sono un esempio di come il bene possa prevalere, anche di fronte alle minacce più oscure.
A te, don Vinicio, va tutta la nostra stima e solidarietà. Grazie per il tuo impegno e per non arrenderti mai di fronte alle avversità.