In un contesto di dolore e distruzione, Anas ha cercato con tutte le sue forze di trovare un briciolo di normalità. Sposato da pochi mesi, ha visto amici e parenti abbandonare la città sotto assedio per trasferirsi in zone più sicure. Ma Anas ha scelto di restare, trovando la sua missione tra quelle macerie: regalare un sorriso ai bambini.
Armato di una sgargiante parrucca e di un grosso cappello giallo, Anas ha lavorato come operatore sociale per lo “Spazio per la Speranza”, una delle tante organizzazioni che assistono i più deboli. Recentemente ha dovuto salutare anche i suoi genitori, che, temendo le bombe, hanno lasciato la città. Nonostante ciò, Anas ha deciso di restare per portare avanti il suo sogno di rendere i bambini felici, anche solo per un istante, in un luogo buio e pericoloso come Aleppo.
Anas distribuiva regali ai bambini per dare loro un barlume di speranza, continuando ad aiutare i civili tra le strade devastate. Oggi, però, Anas non c’è più. Il suo sorriso si è spento nell’inferno della città siriana, sotto l’ultima vigliacca raffica di bombe.
Anas aveva sogni e paure come tutti noi. Aveva una moglie, un futuro e dei progetti. Sapeva quanto fosse pericolosa la sua scelta e conosceva bene i rischi, ma non ha mai pensato di mollare. I suoi occhi, nascosti dietro a quel buffo naso rosso, avevano visto troppe giovani vite senza alternative, senza un piano di fuga, senza speranza. E ha deciso di rimanere al loro fianco, fino al suo ultimo istante.
Ciao eroe, riposa in pace.