Andrea Rossellini, agente dell’autoreparto della polizia municipale di Firenze, ieri ha compiuto un gesto eroico che non sarà dimenticato facilmente. Come ogni giorno, era a lavoro insieme a un collega, effettuando i consueti controlli ai bus turistici davanti alla caserma dei Carabinieri. Tutto sembrava normale fino a quando una donna si è avvicinata, manifestando preoccupazione per una ragazza che mostrava un comportamento “strano”.
La signora ha descritto come la giovane camminasse nervosamente su e giù per il ponte di San Nicolò. Ma prima che Andrea e il suo collega potessero voltarsi, la ragazza non c’era più. Le urla disperate provenienti dalle acque dell’Arno hanno reso chiara la gravità della situazione. La ragazza era già a 30 metri dalla riva, in balia della corrente.
Non c’era tempo per attendere i soccorsi. Senza esitare, Andrea si è gettato nelle fredde acque dell’Arno. Ha nuotato con tutte le sue forze per raggiungere la ragazza prima che venisse trascinata verso la pescaia. Bracciata dopo bracciata, è riuscito a portarla a riva, nonostante fosse immobilizzata dal freddo e sotto shock.
Le cause che hanno spinto la ragazza a quel gesto rimangono sconosciute: un momento di debolezza, una fatalità o un disturbo mentale. Tuttavia, ciò che è certo è che ieri il destino non aveva fatto i conti con un eroe. Grazie all’atto coraggioso di Andrea, la giovane ha avuto una seconda possibilità.
Grazie Andrea. Il tuo coraggio e la tua prontezza di riflessi hanno salvato una vita, dimostrando che il vero eroismo risiede in chi non esita ad agire nei momenti di maggiore bisogno.