Giuliano Binotto è un artigiano di Padova, sposato e padre di un bambino di 9 anni. Mentre era in giro per lavoro con il suo furgone, ha vissuto un’esperienza che ha dimostrato il suo straordinario coraggio e altruismo.
Mentre percorreva una strada che costeggia il canale Brentella, un corso d’acqua nella provincia di Padova, ha sentito delle grida che hanno catturato la sua attenzione. Fermando il mezzo, Giuliano ha visto un gruppo di persone in difficoltà, tra cui una donna disperata. Poco distante, una piccola testa sporgeva dall’acqua: un bambino di 8 anni, straniero, caduto nel canale e in balia delle correnti.
Giuliano non ha esitato un istante. Sceso lungo una scarpata, si è tuffato nelle gelide acque del fiume. Nonostante le difficoltà, è riuscito ad afferrare il piccolo, trascinarlo verso la riva e trarlo in salvo. Uscito dal canale, Giuliano non ha detto una sola parola. Ha affidato il bambino alle braccia amorevoli della madre e si è allontanato in silenzio, quasi vergognandosi del proprio eroismo.
La madre del bambino, superato lo shock, ha potuto solo fare una foto alla targa del furgone mentre Giuliano si allontanava. Da lì è scattato un tam tam per dare un nome a quell’”angelo del furgone bianco”. Qualche giorno dopo, grazie ai molti presenti che hanno assistito al salvataggio, si è giunti a lui.
Una volta rintracciato, Giuliano ha così commentato il tanto clamore riscosso dal suo gesto: “Non ho fatto niente di speciale, ho visto quel bambino annaspare e ho subito pensato a mio figlio: mi sono gettato con il telefono e i documenti. Ringrazio invece il Signore che proprio alle 14 di lunedì mi ha fatto passare in via Ospedale”.
Schivo e silenzioso, Giuliano è un paladino della più classica delle favole. Il suo gesto è un esempio di coraggio e altruismo, che ha dimostrato come atti di generosità possano fare la differenza.
Grazie Giuliano. Il tuo coraggio e il tuo altruismo sono un esempio luminoso di ciò che significa essere una Persona PerBene.
