Domenico Lucano, noto come “Mimmo”, ha 58 anni ed è sindaco di Riace, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, da tre mandati. Per decenni, il villaggio ha subito il fenomeno dell’emigrazione, riducendosi a soli 1800 abitanti. Ma nel 1998, tutto cambiò quando un barcone con 800 rifugiati curdi attraccò nel porto del paese.
All’epoca, Domenico era un insegnante, e anziché alzare barriere di paura e diffidenza, vide in quei disperati una speranza e un’opportunità di riscatto per loro e per la comunità. Grazie alla sua associazione, “Città Futura”, offrì ai migranti appartamenti abbandonati e chiese loro di partecipare a corsi di lingua, formazione, specializzazione e inserimento lavorativo. Iniziò così una vera e propria missione: sensibilizzare gli abitanti di Riace, lottare per l’abolizione delle strutture emergenziali come Cie e Cara, e difendersi dalle minacce della mafia, che aveva altri progetti per la gestione dei migranti.
Oggi, 18 anni dopo, Domenico è considerato un eroe dai cittadini di Riace. Ha rivitalizzato un villaggio destinato a morire, ospitando 6000 richiedenti asilo provenienti da 20 nazioni diverse. Il suo modello ha ridato slancio all’economia e alla crescita demografica, rappresentando un esempio di umanità, coraggio e speranza per il mondo intero.
Domenico Lucano è stato l’unico italiano inserito nella lista delle 50 persone più influenti al mondo stilata da “Fortune”, accanto a figure come Bono degli U2, Jeff Bezos, Angela Merkel e Papa Francesco. Questo riconoscimento sottolinea il suo merito di essere una Persona PerBene, capace di trasformare la vita di un’intera comunità con la sua visione e determinazione.
Grazie, Mimmo, per aver reso l’Italia orgogliosa e per il tuo straordinario contributo all’umanità.