Massimo Florio è un appassionato pediatra infettivologo di Messina che qualche anno fa decise di partire come volontario in Guatemala per dare il suo contributo medico nei “aldeas”, villaggi remoti separati dal mondo da una giungla impenetrabile. Queste comunità rurali vivono in totale povertà, e la sanità ha costi paragonabili a quelli europei. Massimo, immaginando di dover curare perlopiù bambini, portò con sé delle bolle di sapone, un passatempo universale. Tuttavia, la realtà che trovò fu molto diversa.
Nei villaggi del Guatemala, i bambini non ridevano e non giocavano. A stento mangiavano e spesso morivano per malattie banali come il raffreddore o un’infezione. In quei luoghi, il concetto di vita e morte non era così ovvio, e fu proprio lì che Massimo decise di voler stare.
Da quando ha scoperto quel mondo, grazie all’associazione Rekko, Massimo vi fa tappa almeno due volte l’anno, sfruttando quelle che sarebbero le sue ferie. Ogni mattina parte dalla base operativa di Antigua alle 6 del mattino e raggiunge i villaggi dove lo aspettano centinaia di madri preoccupate. Solo a febbraio è riuscito a visitare ben 454 bambini.
Massimo non lo fa per dovere né per denaro, ma perché lì si fa davvero il medico. In quei luoghi è diventato portatore di speranza, comprendendo la vera dignità umana. È proprio in quell’inaccettabile povertà che ha scoperto di ricevere più di ciò che riesce a dare.
Grazie, Massimo, per il tuo straordinario impegno e la tua dedizione. Sei un esempio di come la passione e l’altruismo possano fare la differenza.