Armato di jeans e scarpe da ginnastica, don Roberto Berruti ha poco del prete tradizionale. Nessuno a prima vista direbbe che è un uomo di chiesa, ma l’apparenza del proverbiale “abito” non è mai stata così lontana dal fare il monaco. Con la sua associazione romana “Evviva Maria”, don Roberto aiuta da anni i ragazzi che hanno perso l’orientamento, quelli destinati a una vita dissoluta, ritenuti “casi” dalla scuola ed errori dalla società. Ma non per lui. Don Roberto ha fatto della sua vita una missione: recuperare i ragazzi di strada, rappresentare un baluardo in difesa dei più deboli, un’ultima speranza per chi si è smarrito.
La vita di don Roberto è costellata di storie difficili. Realtà scomode fatte di miseria, delinquenza, droga e degrado, spaccati di vita quotidiana che non fanno notizia perché indigesti per il delicato benessere di una società artificiale. In questa fangosa realtà, don Roberto si sporca le mani ogni giorno, all’ombra dei riflettori, in silenzio.
Negli anni, il “don Bosco dei tempi moderni” ha dato vita a un progetto importante, supportato anche dalla Fondazione Ema.Pesciolinorosso: una casa-oratorio divenuta un punto di ritrovo. Un luogo di speranza dove realizzare iniziative ricreative e insegnare un mestiere a questi ragazzi, offrendo loro un futuro migliore.
Grazie, don Roberto, per essere un esempio di solidarietà, partecipazione e slancio alla vita.