Daniele Ventura, 31 anni, originario di Borgo Vecchio, è un esempio di coraggio e ribellione contro il male che impoverisce il sistema economico del sud Italia. Daniele aveva un sogno: creare e gestire un’attività che diventasse un punto di ritrovo per i giovani del quartiere. Così è nato il “New Paradise”, un bar che andava a gonfie vele fino al giorno in cui l’incubo ha avuto inizio.
Una mattina, due uomini si sono presentati nel locale, chiedendo 1000 euro come “quota per la messa a posto” del bar. Spaesato e impaurito, Daniele ha cercato aiuto da un familiare, che è riuscito a ridurre la cifra della metà, da pagare la sera stessa. Questo incontro ha brutalmente messo Daniele di fronte alla realtà della criminalità locale.
Nonostante le paure, Daniele ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto, aggrappandosi con forza al suo sogno. Tuttavia, non aveva previsto le conseguenze. Gli affari hanno iniziato a calare, i clienti si facevano sempre più rari e le commissioni per i catering nelle scuole sono diminuite. La gente, spaventata dalle possibili ritorsioni, ha preferito frequentare altri locali.
Oggi, le saracinesche del “New Paradise” sono chiuse. Nonostante la condanna degli estorsori, confermata in appello, Daniele si ritrova con nulla o quasi. La vicenda ha lasciato il giovane solo, con debiti da pagare e poca fiducia nelle istituzioni. Persino il “Fondo di solidarietà per le vittime di richieste estorsive”, inizialmente visto come una soluzione, si è rivelato un fallimento. Le somme promesse per rimettere in sesto l’attività sono state in parte revocate per motivazioni burocratiche, gettando ulteriori ombre sulla vita di chi ha semplicemente fatto il suo dovere civico.
Questa storia non parla solo del coraggio di un giovane. Apre gli occhi su un paese che forse non ha compreso appieno l’importanza di persone come Daniele. Valorizzare e premiare chi denuncia è essenziale per far capire a Daniele e a tutti quelli come lui che non sono soli e non lo saranno mai.