Riccardo Capeccia, 44 anni, stava svolgendo il suo normale servizio venerdì scorso sulla statale di Dusino San Michele, nell’Astigiano, quando notò un camion fermo in curva. Affiancato dal suo Capitano, si avvicinò al mezzo per verificare la situazione e scoprì che l’autista aveva avuto un malore. Subito chiamarono il 118, ma la situazione degenerò rapidamente quando l’uomo al volante, in preda alle convulsioni, inavvertitamente mise in moto il camion.
Il tir iniziò a prendere velocità, puntando verso la corsia opposta, e tamponò la vettura degli agenti, facendola finire in un fosso. Mancavano solo pochi metri a una possibile strage. Con un balzo incredibile, Riccardo riuscì a entrare nell’abitacolo del camion, raggiungendo il pedale del freno con la mano mentre con l’altra sterzava per evitare di finire contro le auto provenienti dalla direzione opposta.
Riccardo ancora fatica a credere a quanto accaduto e ripete che il suo non è stato un gesto eroico, ma solo il dovere di un membro dell’arma e di un uomo. Ripercorre con la mente quei momenti interminabili, sospeso tra la vita e la morte, ma sa di aver fatto la scelta giusta. “L’ho fatto e basta. Ho visto la strada, le macchine che arrivavano in senso opposto e ho pensato: se il tir non si ferma è una strage”, ha commentato Riccardo.
Grazie al suo istinto e al suo coraggio, molte vite sono state salvate, compresa quella del conducente del camion, strappato alla morte da un angelo in uniforme.
Grazie Riccardo, per il tuo coraggio e la tua prontezza. Il tuo gesto ha fatto la differenza tra la vita e la morte per molti.