Linda Iermanò, una giovane operatrice sociosanitaria di 26 anni, si trovava in via Cardinale, nel vivace mercato di Livorno, quando si è concessa una breve pausa per fare merenda. Ad un tratto, un uomo di 74 anni, Pierluigi Manetti, si è fermato improvvisamente, portandosi le mani al petto e cercando disperatamente un appiglio sulla cancellata di un cantiere prima di accasciarsi a terra esanime. La scena ha gettato nel panico i presenti, con una donna che ha gridato: “Aiuto, è morto!”.
Linda, tuttavia, non ha esitato un istante. I sette anni di esperienza come volontaria le hanno dato la determinazione necessaria per agire immediatamente. Si è precipitata verso l’anziano e ha iniziato a praticargli un massaggio cardiaco. Nonostante l’uomo non desse segni di vita, Linda ha continuato, ripetendo l’operazione per circa venti minuti. Nel frattempo, ha chiesto a un vigile di chiamare il 118 e di assicurarsi che portassero un defibrillatore.
Ogni secondo sembrava eterno, ma Linda non si è persa d’animo. Ha alternato il massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca, nonostante la situazione fosse drammatica: l’uomo aveva la bocca colma di sangue e la mandibola serrata. Quando sembrava che tutti i suoi sforzi fossero vani, è avvenuto il miracolo: il battito di Pierluigi Manetti è ripreso e la vita è tornata a scorrere nel suo corpo.
Linda ha studiato a lungo le tecniche di primo soccorso e ha affrontato numerose situazioni simili durante la sua esperienza. Tuttavia, nessun libro o corso di aggiornamento può preparare completamente a una sensazione così intensa. Scoppia in lacrime, lacrime liberatorie, lacrime dal sapore di vita.
Una volta in salvo, l’uomo è stato trasportato in ospedale dove ha ripreso conoscenza. Linda ha commentato l’accaduto con disarmante umiltà: “Ho fatto solo il mio dovere e ho messo in pratica quello che mi avevano insegnato. Non chiamatemi eroe.”
Grazie Linda, per il tuo coraggio e la tua prontezza, qualità che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte.