23 maggio ’92: “Gli uomini passano, le idee restano”

Il 23 maggio 1992, l'attentato di Capaci spezzò le vite di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, ma le idee e il coraggio del giudice continuano a vivere e ispirare

Il 23 maggio del 1992 è una data che rimane impressa nella memoria collettiva dell’Italia. Quel giorno, mille chili di tritolo fecero saltare in aria un tratto dell’autostrada A29, vicino allo svincolo Capaci-Isola delle Femmine, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Questo attentato segnò uno dei momenti più drammatici nella lotta contro la mafia.

Sono trascorsi venticinque anni da quel tragico evento, ma il ricordo di Giovanni Falcone e delle altre vittime è ancora vivo. Il coraggio e la determinazione di Falcone, la sua integrità e il suo impegno contro la mafia sono diventati simboli di speranza e resistenza. Come Falcone amava ricordare: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Le idee di Falcone continuano a vivere attraverso le azioni di chi, ogni giorno, lotta contro la criminalità organizzata. Il suo esempio ci ricorda l’importanza di mantenere alta la guardia, di non cedere alla paura e di non scendere mai a compromessi. La sua vita e il suo sacrificio ci insegnano che solo attraverso un impegno costante e una ferma determinazione possiamo sperare di sconfiggere la mafia.

Il 23 maggio 1992 non ha solo rappresentato una grande perdita per l’Italia, ma ha anche acceso una fiamma di giustizia e resistenza. Il sacrificio di Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage di Capaci non è stato vano. Le loro idee e il loro coraggio continuano a ispirare nuove generazioni, ricordandoci che la lotta contro la mafia è una battaglia che deve essere combattuta ogni giorno, con integrità e coraggio.

A venticinque anni dalla strage di Capaci, celebriamo la memoria di Giovanni Falcone e delle altre vittime, consapevoli che il loro esempio è un faro di luce che guida la nostra lotta contro l’oscurità della criminalità organizzata. Il loro sacrificio ci sprona a non arrenderci mai, a mantenere viva la speranza e a lavorare incessantemente per un mondo migliore e più giusto.

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