Hossain Alamgir

Sabato sera in piazza della Repubblica a Firenze, Hossain Alamgir, venditore di rose da dodici anni, nota una situazione preoccupante. Gaia, una ragazza livornese di 25 anni, è accerchiata da un gruppo di una ventina di ragazzi ubriachi, aggressivi e minacciosi. Inizialmente cercano di attirarla con la richiesta di un selfie, ma presto la situazione degenera. La ragazza viene insultata, spinta e sputata, fino a scoppiare in lacrime

Hossain, assistendo alla scena, decide di intervenire. Si fa spazio tra il gruppo, usando il suo corpo come scudo per proteggere Gaia. Tenta di allontanare i ragazzi, chiedendo loro di lasciarla in pace, ma la sua figura di “venditore di rose” non li intimorisce. Capisce allora che deve agire in modo più deciso: prende Gaia per un braccio e la porta via dalla cerchia di violenza e indifferenza.

In un locale vicino, Hossain offre un fazzoletto a Gaia per asciugare le lacrime e si siede con lei, raccontandole la sua storia per calmarla. Tra un panino e una bibita, Gaia ritrova un po’ di serenità. Hossain le consiglia di farsi venire a prendere e promette di restare con lei fino all’arrivo dei suoi amici. Quando finalmente arrivano, Gaia lascia a Hossain una fototessera, dicendogli: “Tienila sempre con te, è il volto della ragazza che hai salvato”.

La storia di Gaia potrebbe essere quella di chiunque: una figlia, una sorella, una compagna, o un’amica. Anche se difficilmente dimenticherà quella notte, Gaia ricorderà sempre l’atto di coraggio di Hossain. Questo episodio ci ricorda che, oltre al muro di vigliaccheria e indifferenza, esistono anche persone come Hossain. Persone che, nonostante le proprie paure e difficoltà, trovano la forza di intervenire e aiutare chi è in pericolo.

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