Era un normale lunedì mattina e Denis si trovava fuori dalla stazione ferroviaria di Treviso, in attesa di un autobus per andare al lavoro. Improvvisamente, la sua attenzione è stata catturata da una scena drammatica: un bambino di 13 anni, in compagnia della madre, stava soffocando mentre mangiava una brioche. Il boccone gli era andato di traverso, impedendogli di respirare, e la madre, disperata, urlava in cerca di aiuto.
Denis ha compreso immediatamente la gravità della situazione e si è avvicinato al bambino. Con calma e determinazione, ha iniziato a praticargli la manovra di Heimlich, una tecnica di disostruzione delle vie respiratorie che aveva imparato durante un corso. Sono stati attimi di paura e tensione, ma Denis non ha mai perso la speranza.
Dopo diverse pressioni all’altezza del diaframma, il bambino è riuscito finalmente a espellere il boccone che gli impediva di respirare. Il panico si è trasformato in gioia immensa: la madre ha abbracciato commossa il figlio, mentre Denis, come il più classico degli eroi, è scomparso dalla scena.
Nei giorni successivi, c’è stata una frenetica ricerca per scoprire l’identità di quell’angelo custode. Oggi sappiamo che quel volto appartiene a Denis Mazzon, il quale è stato riconosciuto ufficialmente con una pergamena e un piccolo dono dal sindaco di Treviso.
La domanda che molti si sono posti è: cosa sarebbe successo se Denis non fosse stato lì quella mattina? Fortunatamente, i genitori del 13enne non dovranno mai scoprirlo, grazie alla presenza di spirito di Denis. Questo episodio ci ha ricordato che gli eroi esistono e possono essere incontrati nella vita di tutti i giorni. Denis ha dimostrato che esistono ancora persone con un forte senso civico, pronte a intervenire di fronte alla difficoltà altrui.