I due si innamorano e la relazione diventa seria, tanto che Francesco invita Rossella e la sua famiglia a passare le vacanze nel Reggino. Tutto sembra andare per il meglio finché un giorno, mentre sono in macchina, vedono un uomo a terra senza vita. Si tratta di Domenico Cutrì, conosciuto qualche giorno prima. La scena si ripete quella stessa sera con Alfonso Gallico, altra conoscenza della famiglia Frisina. Nonostante il trauma, la famiglia Casini non si interroga troppo sull’accaduto.
Di ritorno a Firenze, Rossella decide di interrompere la relazione con Francesco, impressionata da quanto visto. Tuttavia, il suo amore per lui è troppo forte e decide di riprovarci. Nell’estate del 1979, Rossella torna a Palmi per trascorrere le vacanze con la madre. Dopo alcuni giorni tranquilli, il padre di Francesco, Domenico Frisina, viene ucciso. Rossella e sua madre scoprono che i Frisina sono affiliati a una cosca, i Gallico, ‘ndrina che da vent’anni insanguina le strade del Reggino. La madre di Rossella cerca di riportarla in Toscana, ma lei non vuole abbandonare Francesco. Rimane a Palmi per cinque mesi, durante i quali si abitua alle dinamiche mafiose della famiglia Frisina.
A dicembre, su pressione dei genitori, Rossella torna a Firenze. Poco dopo, Francesco viene gravemente ferito in un attentato. Rossella si precipita in Calabria e convince la famiglia Frisina a trasferirlo a Firenze per stargli vicino. Una volta in Toscana, Rossella cerca di convincere Francesco a collaborare con la giustizia. Francesco accetta e inizia a fare nomi importanti della cosca, anche della sua stessa famiglia. Rossella stessa si fa interrogare, rivelando tutto ciò che sa. Passa poco tempo e Francesco, convinto dalla famiglia, ritratta la sua deposizione e viene incarcerato.
Per Rossella, è una condanna a morte. La famiglia Frisina la considera una minaccia. Nonostante tutto, Rossella continua a fare visita a Francesco in carcere. La famiglia Frisina la convoca a Palmi per farle firmare una dichiarazione in cui nega parte delle sue testimonianze. Rossella accetta, convinta che sia per il bene di Francesco.
Il 22 febbraio 1981, Rossella chiama i genitori per avvertirli che sta per salire sul treno di ritorno verso Firenze. È l’ultima traccia che lascia di sé. Da allora, non se ne saprà più nulla.
Nel 1994, sulla base di alcune deposizioni di collaboratori di giustizia, emerge la verità. Rossella è stata rapita, torturata, uccisa, fatta a pezzi e gettata in mare. L’ordine è partito dalla sorella di Francesco, Concetta, per lavare col sangue il tradimento.
Oggi, a 37 anni di distanza dall’ultima telefonata, ricordiamo Rossella Casini. Una “donna coraggio” che ha sfidato la ‘ndrangheta da sola, combattendo l’omertà e il silenzio con la forza dell’amore e della speranza. Una persona perbene che non ha accettato compromessi, pagando con la sua vita.
Grazie, Rossella, per il tuo straordinario coraggio e integrità.