Domenica 4 marzo, giorno di elezioni, Guido era di vigilanza al seggio allestito nelle scuole di Tollegno. Alle 9.45, sentì delle urla provenire dall’esterno. Uscito dalla struttura, vide un uomo che aveva appena parcheggiato l’auto nel posto per disabili. Stava aiutando l’anziano padre a scendere dalla vettura quando quest’ultimo si sentì male. Il figlio, nel panico, iniziò a gridare e cercare aiuto.
Guido, accompagnato da alcuni colleghi, raggiunse l’automobile e immediatamente si accorse che l’anziano aveva perso i sensi. Senza perdersi d’animo, Guido prese le redini della situazione. Trovò casualmente nel seggio un’infermiera e insieme a lei chiamò il 118. I soccorsi guidarono i due nelle operazioni di repertorio. Controllarono la carotide ma non c’erano segni di attività cardiaca. Guido e l’infermiera descrissero i sintomi all’operatore al telefono, che fu categorico: non c’era tempo da perdere, era necessario un massaggio cardiaco.
Guido conosceva quella pratica, distese l’anziano a terra su una coperta e iniziò con le compressioni. Nel frattempo, l’infermiera si procurò un defibrillatore, ma l’operatore al telefono indicò che la rianimazione andava proseguita manualmente. Guido non mollò, continuando il massaggio per un quarto d’ora.
All’arrivo dell’ambulanza, gli operatori constatarono che l’anziano aveva ripreso le funzioni vitali. Venne quindi stabilizzato e portato d’urgenza in ospedale.
Nel primo pomeriggio, la grande notizia: il figlio tornò al seggio per ringraziare il poliziotto eroe. Il padre era fuori pericolo, ma, su conferma dei medici, senza l’intervento di Guido non ce l’avrebbe fatta.
Grazie, Guido, esempio di prontezza, professionalità e raro senso del dovere.