Percorrendo corso Cavour a bordo della sua auto, notò le macchine che lo precedevano rallentare per far passare due pedoni sulle strisce pedonali. Anche Raffaele si fermò, ma dalla coda un’auto improvvisamente svoltò a destra, imboccando a tutta velocità la corsia degli autobus. L’auto, incurante delle strisce pedonali, travolse i due pedoni in transito, un notaio messinese di quarant’anni e la sua compagna. I due vennero sbalzati per molti metri e per loro si temeva il peggio. I presenti si avvicinarono ai malcapitati, controllando le loro condizioni e chiamando i soccorsi. Intanto, l’auto pirata fuggiva a folle velocità, cercando di far perdere le tracce.
Raffaele, non potendo fare molto per la coppia se non attendere l’ambulanza, sentì il dovere di agire. Sebbene non fosse in servizio, sapeva che l’auto era un pericolo e doveva essere fermata. Tornato a bordo della sua auto, si mise all’inseguimento del fuggiasco. Dopo una corsa al cardiopalma, grazie alla sua esperienza e determinazione, riuscì a raggiungere e bloccare il mezzo. Ne nacque una colluttazione, dalla quale Raffaele uscì indenne, riuscendo ad ammanettare l’uomo. Il pirata della strada era un senza fissa dimora, ubriaco e sotto l’effetto di stupefacenti. Raffaele lo consegnò alla giustizia.
Grazie, Raffaele, per il tuo esempio di altruismo, coraggio e senso del dovere.