Era la notte di Capodanno quando Mattia, un ragazzo di 21 anni, stava percorrendo la SS 16. Un attimo di distrazione e la sua auto finì fuori strada, provocando un impatto violento. Il giovane, gravemente ferito, rimase intrappolato nell’auto che prese fuoco. La sua situazione era disperata. Automobilisti di passaggio, impotenti di fronte all’inferno di lamiere e fiamme, chiamarono il 115 in attesa dei soccorsi, ma tutti conoscevano la gravità della situazione.
In quel momento, per caso o per destino, Federico Pelusi passava davanti all’incidente. Nonostante non fosse di servizio, Federico non esitò un attimo. Si fermò e si precipitò a prestare aiuto. Con grande professionalità e sangue freddo, frantumò il lunotto posteriore incandescente e, sfidando le fiamme, entrò nell’abitacolo per estrarre Mattia. Il giovane, sotto shock e con una gamba fratturata, venne trasportato all’Ospedale Mazzini di Teramo. Grazie all’intervento di Federico, Mattia è fuori pericolo. Dall’incidente gli rimarranno solo la paura, qualche cicatrice e il ricordo di un angelo che quella notte lo ha strappato da morte certa.
In questi giorni, Federico Pelusi è stato premiato con una targa in una cerimonia presso il municipio di Pineto. Ma al di là di qualsiasi riconoscimento ufficiale, il gesto di Federico ha toccato profondamente la comunità.
Mattia poteva essere nostro figlio, nostro fratello, un nostro amico. Mattia poteva essere ognuno di noi. Quindi, al di là di qualsiasi riconoscimento ufficiale, a Federico va il nostro più sentito “grazie”.
Grazie per il tuo gesto. Grazie per aver rischiato la tua vita per un perfetto sconosciuto. Grazie per averci ricordato che, in un mondo in cui regnano egoismo e indifferenza, c’è ancora chi dimostra cosa vuol dire “essere umano”.