Il 19 marzo, un giorno come tanti, Roberto si trovava all’interno della stazione di servizio insieme al titolare, un uomo di 57 anni. All’improvviso, il titolare accusò un malore. Il tempo di gridare “aiuto” e si accasciò a terra, privo di sensi. La moglie dell’uomo, presente sul posto, entrò nel panico e chiamò disperata il 118. Roberto, assistendo alla scena, si avvicinò e trovò il titolare a terra, riverso con la faccia sul pavimento.
La paura era tanta, ma Roberto, forte della sua esperienza di volontario, sapeva cosa doveva fare. Girò il titolare e valutò il suo stato di coscienza. L’uomo era privo di attività cardiocircolatoria. Roberto non si era mai trovato in una situazione così grave, ma senza farsi prendere dal panico, pensò a quanto imparato durante i tanti corsi seguiti per entrare nella Croce Rossa e decise di metterlo in pratica. Senza esitare, iniziò un massaggio cardiaco. Continuò per alcuni interminabili minuti finché, ad un tratto, le funzioni vitali del titolare si riattivarono improvvisamente.
All’arrivo dei soccorsi, l’uomo era fuori pericolo. Trasportato d’urgenza all’Ospedale Maggiore, non riportò alcun danno e ora sta bene.
Negli ultimi giorni, Roberto è stato circondato da un’attenzione inconsueta per uno come lui. Conoscenti, curiosi e media locali si sono voluti congratulare con il “benzinaio eroe”. A tutti, Roberto continua a rispondere: “Ho fatto quello che dovremmo sapere fare un po’ tutti per poter intervenire in queste situazioni di pericolo. Sono contento di averlo fatto ma non mi sento un eroe: ho fatto solo quello che dovevo fare”.
Grazie, Roberto, esempio di grande umiltà e straordinario altruismo.