Sul ponte della tangenziale, una fila di tir era in coda quando un’autocisterna non ha frenato in tempo, provocando un tamponamento e un immediato incendio. Riccardo, mantenendo il sangue freddo, ha intuito l’imminenza di un’esplosione. Scendendo dall’auto, si è precipitato nei pressi dell’incidente. La prima deflagrazione è avvenuta mentre iniziava a soccorrere i feriti e a urlare ai passanti di scappare.
In quei quattro interminabili minuti, Riccardo ha portato in salvo quante più persone possibile, trascinando via coloro che erano intrappolati in quel inferno di fuoco. Il suo eroismo ha salvato molte vite, nonostante il rischio per la sua stessa incolumità.
Poi è avvenuta la seconda forte esplosione, causando il crollo del viadotto. L’onda d’urto ha travolto Riccardo, facendolo volare per circa venti metri. La maglietta ignifuga si è liquefatta, e l’agente ha riportato gravi ustioni su gran parte del corpo. Ricoverato d’urgenza a Cesena, nel reparto grandi ustionati dell’Ospedale Bufalini, le sue condizioni sono gravi ma non in pericolo di vita.
Questa mattina, il premier Giuseppe Conte ha fatto visita a Riccardo per congratularsi per la sua eroica impresa. Grazie al suo coraggio, è stata evitata una strage già scritta. La determinazione e l’altruismo di Riccardo Muci hanno fatto la differenza in un momento di caos e pericolo estremo.
Auguri di pronta guarigione, eroe!