Giuseppe Falcone, 57 anni, vive a Monte Sant’Angelo e lavora da anni presso gli Ospedali Riuniti di Foggia come infermiere. La sua storia di coraggio si è manifestata il 10 settembre alle ore 16.10, quando un paziente ricoverato nella Struttura di Gastroenterologia ha tentato il suicidio.
Il paziente, affetto da depressione e già in passato con tentativi di suicidio alle spalle, ha scavalcato la finestra del quarto piano dell’atrio principale del reparto. Un altro paziente, accortosi della situazione, ha lanciato l’allarme. Giuseppe Falcone è stato il primo a intervenire.
L’uomo si trovava a un passo dal vuoto e, senza tempo per attendere i soccorsi, Giuseppe ha deciso di agire immediatamente. Ha scavalcato la finestra, posizionandosi sul davanzale esterno accanto al paziente. Quando quest’ultimo ha tentato di lasciarsi cadere, Giuseppe lo ha afferrato con prontezza. Con una mano tenendosi alla finestra e con l’altra bloccando il corpo del paziente, sono rimasti sospesi nel vuoto per interminabili minuti.
Durante quei momenti di estrema tensione, il pensiero di Giuseppe è andato alle sue figlie e alla paura di non rivederle più. Il paziente continuava a esprimere il desiderio di morire, ripetendo che la sua vita non aveva più senso. Tuttavia, Giuseppe, consapevole del dolore che si respira ogni giorno in reparto, ha deciso che non era il momento per quell’uomo di morire.
Con determinazione, Giuseppe ha mantenuto la presa per circa venti minuti finché non sono arrivati i soccorsi. Alle 16.30, il personale è riuscito ad agganciare il paziente con un lenzuolo e a portarlo in salvo.
Giuseppe ha rischiato seriamente la propria vita per salvare quella di uno sconosciuto, dimostrando un altruismo straordinario. La sua esperienza come infermiere gli ha insegnato a dare alla vita un valore speciale, considerandola un privilegio e un dono da difendere a ogni costo.