Sabato 2 marzo, durante un normale servizio di pattuglia con un collega, Alex Benvenuti si trovava a transitare sul ponte che attraversa il fiume Isarco. I due agenti notarono una persona in atteggiamento sospetto. Appena realizzarono cosa stava accadendo, l’uomo saltò il parapetto e si gettò nelle gelide acque sottostanti, venendo subito trascinato dalla corrente.
I due agenti agirono immediatamente. Con l’obiettivo di intercettare l’uomo lungo il corso del fiume, imboccarono via Lungo Isarco a tutta velocità. Superata la ferrovia e accostata l’auto sul ciglio della strada, il collega di Alex chiamò i soccorsi, ma Alex capì che non c’era un istante da perdere. Senza esitazione, si gettò in acqua e nuotò verso l’uomo, ormai in balia della corrente. Con tutte le sue forze, Alex riuscì a raggiungerlo e a trascinarlo in salvo sulla riva, salvandogli la vita.
Questo non è il primo atto eroico di Alex Benvenuti. Dieci anni fa, infatti, aveva già sventato un altro tentativo di suicidio, dimostrando la sua dedizione e il suo coraggio nel proteggere e servire la comunità.
Gli angeli custodi esistono, e Alex Benvenuti ne è la conferma. Il suo intervento tempestivo e il coraggio dimostrato in situazioni di estrema emergenza sono un esempio di altruismo e professionalità.
Grazie, Alex, per il tuo coraggio e la tua prontezza. La tua azione ha salvato una vita e dimostrato il valore del servizio pubblico.