Dino Impagliazzo ha 90 anni e vive a Roma. Siamo agli inizi degli anni duemila, quando Dino, nei pressi della stazione Tuscolana, viene avvicinato da un senzatetto che, con gentilezza, gli chiede un caffè. Dino capisce subito che quell’uomo ha ben altre necessità di una bevanda calda. Ha bisogno di cibo, di un gesto d’affetto. Così, armato di profonda fede, crede che quel giorno il Signore gli abbia voluto dare un segnale.
Si informa e scopre che la mensa dei poveri non riesce a distribuire cibo ogni giorno. Le scorte finiscono e molti restano tagliati fuori. Insieme alla moglie decide di acquistare alcuni viveri in un supermercato e inizia a distribuirli. In poco tempo, le persone bisognose aumentano, spalancando davanti ai suoi occhi scenari impensabili. Dino coinvolge amici, conoscenti e parenti, tutti mossi da pura solidarietà. I primi tempi riesce a preparare panini, poi passa a veri e propri pasti caldi. Ad aiutarlo sono anche i commercianti locali, dal panettiere all’alimentari.
“Acquistavo allora molti panini per poterli farcire per questi nostri amici senzatetto e il commerciante, notando tale quantità di pane, mi chiese per chi fossero. Gli risposi che i panini erano per alcuni senzatetto che vivono nei pressi della Stazione Tuscolana e che noi sfamiamo. Il commerciante da quel momento ci offre gratuitamente il pane per i nostri poveri e da allora è un nostro stretto collaboratore”.
La voce si sparge e le bocche da sfamare diventano sempre più numerose. Fortunatamente, ad aumentare sono anche le persone che aiutano Dino. Da alcune decine, i volontari diventano centinaia. Oggi i volontari che aiutano Dino sono 350. Lo accompagnano nella raccolta dei cibi presso i centri commerciali, la logistica, la preparazione e la consegna dei cibi.
Dino è il presidente della RomAmor Onlus, associazione che riesce a sfamare migliaia di bisognosi al giorno. E non solo, la Onlus è riuscita inoltre a costruire una rete di assistenza per i poveri e i senzatetto, offrendo servizi medici, di istruzione e alloggi per ospitare le persone che momentaneamente non hanno una casa.
Grazie Dino, “chef dei poveri”. Papà degli ultimi. Persona PerBene.