A volte nella vita si presentano sfide per cui non siamo preparati e senza istruzioni da seguire. In queste situazioni, nonostante la buona volontà, grinta e tenacia, ci si rende conto che non si può farcela da soli. Questo è stato il caso di una madre la cui figlia è stata lontana dalla scuola per quasi tre mesi a causa di gravi problemi di salute. Il quinto anno al ‘Casagrande-Cesi’, l’anno della maturità, doveva essere un periodo memorabile, ma per loro si è trasformato in una lotta per mantenere la direzione e l’autostima.
Il supporto della scuola è stato cruciale. La dirigente, professoressa Marina Marini, è stata una figura fondamentale, comprendendo subito la situazione e facendo tutto il possibile per facilitare il ritorno della studentessa. La sua praticità, sensibilità e determinazione hanno fatto la differenza.
Gli altri membri del personale scolastico, come i vice presidi, professor Luca Caparvi e professoressa Rosalba Aureli, hanno offerto un supporto attento e discreto, sempre pronti ad aiutare quando necessario. La coordinatrice di classe, professoressa Roberta Venturi, è stata particolarmente significativa. Descritta come una “mamma Venturi” per la sua capacità di capire e supportare i ragazzi, è stata una presenza costante e rassicurante.
L’intero corpo docente ha mostrato un’eccezionale empatia e accoglienza, facendo sentire la famiglia sostenuta in ogni momento. I loro sforzi sono stati molto più di quanto richiesto, trasformando il minimo in massimo, secondo le parole della madre. Il professor Caparvi ha sottolineato l’importanza del ritorno degli studenti, affermando che il successo di uno è il successo di tutti.
Alla fine dell’anno scolastico, non è il voto che conta, ma la vittoria collettiva: la studentessa ha compiuto uno sforzo immane, sostenuta dalla sua famiglia e dalla comunità scolastica. Il percorso, nonostante le difficoltà, è stato affrontato con coraggio e determinazione, dimostrando che la scuola può essere un luogo di grande supporto e crescita.