Una nuova leadership. Da fare il capo a divenire un mentore

Parola a Sauro Pellerucci

Pellerucci è rappresentante di un modello innovativo e contemporaneo di leadership: la sua idea imprenditoriale è nata trent’anni fa eppure è stato in grado di traghettare la sua azienda in un nuovo modello culturale inclusivo e partecipativo. Mentre lui si trasforma la sua impresa si trasforma con lui”.

Con questa presentazione Francesco Marino – coach e docente di Intelligenza Emotiva presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma – ha introdotto la figura di Sauro Pellerucci, protagonista di “Una nuova leadership. Da fare il capo a divenire il mentore”, l’evento che ha chiuso il ciclo di incontri a cura di Edotto Club.

“Prima della teorizzazione dell’intelligenza emotiva – ha affermato Pellerucci – prevaleva un modello fordista: il capo impartiva compiti e relative modalità di esecuzione. Quando nel lontano 1996 ho fondato Pagine Sì! S.p.A. il mio desiderio era costruire un’azienda che sapesse ascoltare le esigenze dei suoi giovani collaboratori e che, in qualche maniera, potesse essere attrattiva non solo per l’offerta economica ma anche per un ambiente ‘risonante’ in cui ognuno avesse il giusto ruolo, esprimendo la propria creatività. Ed è così che all’imporre o indicare un obiettivo ho sempre preferito l’obiettivo personalizzato: ogni persona ha il suo. Una vision che mi faceva sentire una mosca bianca e che oggi si traduce in un organigramma flessibile e non predefinito: creare i ruoli in base alle persone e alle loro attitudini e mai ruoli da riempire con le persone”.

“Quindi non ricevere l’obiettivo dall’alto ma condividerlo, non stabilire a priori i ruoli ma ridefinirli sulle persone e poi condivisione delle regole”, ha commentato il Professore Marino.

“Nella nostra filosofia aziendale molte regole non sono scritte, anche perché se lo fossero diventerebbero così rigide da non essere più efficaci. Più che un’azienda mi piace definire Pagine Sì! un gruppo di persone che si confrontano apertamente su vari temi. Un luogo in cui anziché punire il vizio, si premia la virtù. Una teoria che si ispira ad Aristotele, secondo il quale è più contagiosa la virtù che il vizio. Ma la virtù è necessario saperla promuovere e comunicare. E così, all’inclusione preferiamo la coesione che si traduce in legame e unione verso una visione comune, ha continuato il Founder di Pagine Sì!

“Una fattispecie di azienda che, diventando realtà inclusiva e accogliente, concepisce l’errore come il frutto di una ricerca, perché chi non fa non sbaglia”, ha risposto il Professore Marino.

“Da ogni problema nascono delle opportunità: ecco perché le aziende devono strutturarsi in modo da generare più livelli di comunicazione interpersonale ed in questo senso le soft skill sono molto utili: ogni collaboratore deve poter risolvere un problema dialogando con qualcuno con cui si trova a suo agio”, ha approfondito Pellerucci.

“Dunque sostenibilità aziendale intesa come fare del bene per sé e per la maggior parte delle persone per oggi e per i tempi a venire”, ha chiosato Marinelli.

“È sano avere un costante confronto con sé stessi e col proprio ego – ha precisato Pellerucci – senza mai rinchiudere la nostra persona nel ruolo che svolgiamo: io non sono un imprenditore, io faccio l’imprenditore – che è ben diverso. Ho sempre creduto nell’importanza di succedere a se stessi, ossia essere capaci di vedersi dall’esterno per accettare i propri errori: oggi sono quello che sono perché ieri ho fatto delle cose anche sbagliate che sono servite a migliorarmi. Ed ecco che ognuno di noi oggi è peggiore di quello che sarà domani. Il secondo passaggio – altrettanto importante – è succedere a sé stessi per non farsi succedere da altri, perché se questo avvenisse ci dimostrerebbe che saremmo superati nel nostro ruolo di guida”.

E così il Founder di Pagine Sì! S.p.A. ha concluso dicendo: quello che mi risulta naturale fare coi collaboratori è porli di fronte a delle problematiche non limitandone la difficoltà ma facendoli misurare con la complessità. Questo per me significa rispettarli e dar loro la fiducia che meritano, non rallentando il ritmo ma alzando l’asticella. Li sfido quindi ad essere rapidi e brillanti per dare sfogo alle loro grandi capacità di trovare soluzioni”.

Sauro Pellerucci oltre ad essere Founder di un’azienda leader nel settore della Digital Communication a favore di PMI, PA e liberi professionisti, è anche Presidente dell’associazione “Io sono una persona per bene” e da anni diffonde tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa: “Feel Important”, la campagna di comunicazione aziendale del 2024 con cui stimola azioni positive, in ambito sociale ed ambientale, ne è la concreta dimostrazione.

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