Si è chiuso con grande successo il terzo ed ultimo appuntamento de “I Dialoghi del Bene”, rassegna culturale ideata e condotta da Sauro Pellerucci, che ha avuto come ospite d’eccezione Stefano Zamagni, economista di fama internazionale e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
L’evento, svoltosi presso il PalaSì! di Terni, è stato incentrato sulla presentazione del suo libro “Prendersi cura della democrazia”, offrendo ai presenti un’occasione preziosa di riflessione sui valori fondamentali del vivere civile e sulle sfide della contemporaneità.
Il Professor Zamagni, in dialogo con il Presidente di “Io Sono Una Persona per Bene” Pellerucci, ha guidato i presenti in un’analisi profonda e illuminante sullo stato attuale della democrazia. “È fondamentale che ci siano imprenditori illuminati come Sauro Pellerucci, capaci di riconoscere l’importanza strategica della cultura e di promuoverla con dedizione” ha esordito.
Nella sua raccolta di saggi presentata al PalaSì!, l’economista esplora il disallineamento tra democrazia e mercato, due ambiti che un tempo erano invece strettamente connessi: “La democrazia, intesa come potere al popolo, ha un valore fondativo che precede storicamente il mercato e non può essere ridotta a uno strumento al suo servizio. Il bene comune rappresenta una forza trasformativa della società, che abbraccia l’uomo nella sua totalità: materiale, relazionale e spirituale, perciò non si limita a soddisfare i soli bisogni materiali, ma cerca l’armonia tra tutte le dimensioni dell’esistenza, favorendo libertà e sviluppo. Lo sviluppo, quindi, si radica nel bene comune, mettendo al centro il progresso integrale della persona e della comunità”, ha proseguito il Professor Zamagni.
“Riflettiamo sull’aumento delle disuguaglianze sociali, ha aggiunto. Oggi parliamo di un numero crescente di super ricchi con patrimoni superiori ai cinque miliardi, un fenomeno che rappresenta una sfida significativa per la nostra società democratica. Ma la democrazia è l’unico sistema che consente alla creatività, fondamentale per sviluppo e competitività, di esprimersi pienamente, quindi in assenza di democrazia, l’inventività, distinta dall’innovazione, tende inevitabilmente a declinare. È allora fondamentale risvegliare le coscienze”, ha osservato Zamagni.
Pellerucci ha poi sottolineato l’importanza di una visione etica e partecipativa nell’agire politico, considerandolo elemento imprescindibile per costruire una società più giusta e solidale, soprattutto in un momento storico segnato da crescenti pressioni e sfide per la democrazia. Su questa linea, citando Max Weber, Zamagni ha spiegato che, il modello elitistico e competitivo, dove imprese e partiti mirano rispettivamente a massimizzare profitti e consenso, ha perso efficacia dalla fine degli anni ’70, con l’avvio della globalizzazione dopo il primo vertice del G6 nel 1975, un processo, diverso dall’internazionalizzazione, che ha portato a una degenerazione causata dalla mentalità utilitaristica.
Secondo il Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, la soluzione a tale degenerazione si intercetta allora nell’attuazione di un modello di democrazia deliberativa, prevista dalla stessa Costituzione, che attraverso forum governativi restituisca centralità ai cittadini, permettendo loro di definire priorità e obiettivi, mentre ai governanti è affidato il compito di trasformarli in progetti concreti, promuovendo una governance partecipativa e orientata al bene comune.
L’incontro dedicato al libro “Prendersi cura della democrazia” (Ecra, 2023) è stato arricchito da un dibattito vivace, che ha visto la partecipazione attiva del pubblico presente al PalaSì di Terni.
Ancora una volta, I Dialoghi del Bene hanno sottolineato il valore della riflessione e della cultura nel favorire cambiamenti significativi e nell’ispirare azioni concrete orientate al bene comune.