Ieri pomeriggio, mercoledì 22 gennaio 2025, la Sala Girolamo Bottiglieri della Provincia di Salerno ha ospitato l’evento “Essere Cristiani è Essere Cittadini”, durante il quale si è svolta la presentazione del libro di don Bruno Bignami: Dare un’anima alla politica (Edizioni San Paolo), con prefazione firmata dal cardinale Matteo Zuppi, Presidente dei vescovi italiani.
All’’incontro – organizzato dalla Fondazione della Comunità Salernitana di Antonia Autuori (Presidente della Fondazione della Comunità Salernitana Ets) e dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti della Sezione Diocesana Salerno, con il patrocinio della Provincia di Salerno e dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno – era presente in veste di relatore anche Sauro Pellerucci, Presidente dell’associazione “Io Sono Una Persona Per Bene” e autore del libro Il mondo delle persone per bene (Sì!Edizioni, 2024), che ha offerto una riflessione intensa e articolata sul tema del rapporto tra etica, linguaggio e politica.
“Sono convinto di vivere in un mondo popolato da persone per bene, che tuttavia ama raccontarsi peggiore di quel che è”, ha esordito Pellerucci, sottolineando come uno dei grandi problemi del nostro tempo sia l’uso di un linguaggio aggressivo e divisivo, lontano da quella comunicazione non violenta che oggi, più che mai, sarebbe necessaria anche in politica.
Nel suo intervento, ha posto l’accento sul messaggio cardine del libro di don Bruno Bignami – Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della Cei – sottolineando come tra le sue pagine emerga un’idea di buona politica, lontana dal clima di perenne campagna elettorale a cui siamo quotidianamente esposti. Una politica che non si limita a mettere in evidenza i difetti altrui, ma che punta a valorizzare i propri punti di forza e a privilegiare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide.
“La parola politica è diventata sconveniente, persino imbarazzante, al punto che è necessario restituirle un’anima”, ha aggiunto Pellerucci, citando la riflessione dell’autore sul rischio di trasformare la politica nella “terra dei mezzi” piuttosto che dei fini. Secondo Pellerucci, il primo passo per uscire da questa crisi consiste nello smettere di demonizzare l’avversario; il secondo è recuperare quel senso politico che, come ricorda don Bruno, è parte integrante di un senso religioso più ampio. Questo richiede di ravvivare un rapporto che oggi langue nell’indifferenza: “Se in amore l’indifferenza è nemica dei sentimenti, in politica lo è della democrazia. L’indifferenza incoraggia piccole tirannie che finiscono per alimentare le dittature del pensiero”.
Nel corso del suo intervento, Pellerucci ha evocato le parole di Aldo Moro, pronunciate nel novembre del 1968: “Si tratta di riguadagnare il tempo che è andato perduto, di riconquistare fiducia nella nostra forza e nella capacità di interpretare la nostra funzione nella vita sociale, per evitare quel vuoto politico che, alla lunga, mette fatalmente in crisi la democrazia”. Questo vuoto, ha osservato l’imprenditore umbro, è oggi aggravato dalla ricerca di scorciatoie che, sebbene possano sembrare efficaci nel breve termine, si rivelano inadatte ad affrontare le sfide di lungo periodo, come dimostrano i problemi attuali legati all’economia e all’ambiente.
“La politica dovrebbe essere un atto d’amore e un gesto di tenerezza”, ha proseguito, richiamando il pensiero di Giorgio La Pira: “Se vuoi fare del bene, devi fare politica”. Un messaggio che si lega anche al mondo dell’economia sostenibile, dove creare imprese responsabili è una forma concreta di impegno sociale. “Aristotele ci insegna che la virtù è più contagiosa del vizio, ma per trasmetterla occorre saperla raccontare”, ha proseguito. Infine, Pellerucci ha espresso gratitudine a don Bruno Bignami per aver saputo raccontare la politica con un’intensità tale da far credere ancora in un mondo dove le promesse sono fatte per essere mantenute. “Non abbiamo bisogno di buone decisioni, ma di imparare e insegnare a decidere bene”, ha concluso, lasciando la sala con un invito alla riflessione e alla responsabilità.